da Agata Raineri tratto da recensione su italianotizie http://www.italianotizie.it/2020/02/20/il-talento-in-sicilia/

“ Cortile Cacao” , un romanzo avvincente e appassionante, a momenti romantico e sensuale, a momenti distaccato. Una relazione complicata tra un uomo caduto dal cielo nel bel mezzo di un cortile, Noah, e una donna, Bruna, desiderosa di venirne a capo e di risolvere il mistero che avvolge il loro strano rapporto intraprendendo un viaggio nel viaggio.
Un viaggio nei luoghi reali, vissuti e comuni della terra di Sicilia e d’oltralpe. Un viaggio senza confini, introspettivo e descrittivo ma ancor di più, un viaggio esoterico in una analessi corteggiata da simboli, maschere e tarocchi, da riferimenti alla numerologia e non ultimo, da una visione filosoficamente semi-femminista della Luna e delle sue fasi; sembra quasi che si partecipi ad un crescendo orchestrale dove ogni componente diventa essenziale, l’uno senza l’altro, dove ogni proiezione e trasformazione sono immagine di fantasia e al contempo realtà e accompagnano il lettore invitandolo a spogliarsi fin da subito da stereotipi e da schemi mentali in una mai scontata e banale ricerca della verità. Un viaggio, dunque e prima di tutto, di connessione con il sè, con i fatti, i luoghi e i personaggi, con le circostanze e le cose, con la natura e perfino con Guenda la “cana”, fedele amica e compagna della protagonista del libro. E se sembra di essere sempre fermi allo stesso punto, alle 3 e 33, la vicenda scorre in una dimensione parallela ed in infinite altre direzioni passando per un linguaggio ironico e simpatico che smorza le ansie, le paure, le angosce e ci restituisce il coraggio di andare avanti. Le riflessioni hanno ritmi cadenzati, sicure e a volte incerte come le lancette di un orologio, quasi mai in anticipo, quasi mai in ritardo, quasi scariche, quasi precise. Le vicende non sono mai antefatti, si spiegano in dinamismi ora somministrati a piccole dosi, ora rivelate, improvvise e dettagliate nel tentativo di lasciare al lettore la scelta se credere o no. Un viaggio: si va a Palermo, si passa per Portopalo, si giunge a Roma, si arriva perfino a Versailles, Atlanta, Panama per poi tornare a Catania, a casa. Lì si colgono l’affetto, la nostalgia e la riluttanza al tempo stesso per luoghi comuni alla ricerca di avanguardia, di quell’andare oltre, oltre noi stessi, oltre la ringhiera, oltre il muretto di un familiare cortile; quello che impregna quella terra di Sicilia, in quel sud per cui la scrittrice pare professare una velata denuncia al pregiudizio collettivo e all’ignoranza, e’ la volontà radicata di mistificazione, lontani da slanci di comprensione, dove ogni alterazione dell’ oggettività è pura pazzia in un rifiuto all’ascolto di se stessi e di quella energia che la vita ti ritorna e ti trasmette sotto ogni forma e aspetto. Tra sensazioni e percezioni, l’autrice ci accompagna verso una riflessione imperatrice del proprio “credo” e che solo una mente libera può possedere verso un destino risoluto, già scritto o tutto da riscrivere pervaso da innumerevoli dubbi che solo una vita vissuta in connessione con se stessi e con il mondo intero, può infondere. Mi sono chiesta se uno degli intenti della scrittrice fosse quello di confondere le idee, di sballottare volutamente il lettore ora qua ora là nel tentativo di esorcizzare la speranza di un nuovo inizio, un nuovo capitolo, un nuovo foglio bianco da scrivere ricco di impulsi tra sogno e realtà, incantesimi e “follie”. La scrittura diventa il palinsesto delle proprie emozioni, il credo puntuale ed inequivocabile a cui essere solidali, a cui aggrapparsi per sopravvivere. La mia personale chiave di lettura è incentrata sullo spirito, sulla “scintilla divina” nella concezione misterica del termine stesso, quale vero ed illuminante protagonista che promuove pagina dopo pagina in un incipit alla sensibilità, alla forza e alla consapevolezza, al sentire proprio anche il finale affinché l’amore, quell’amore con la “A” maiuscola, possa ritornare in ciclo ed essere esternato e ritrasformato in un amore universale quale energia e motore per essere pronti a ricominciare. A vivere e sentirsi a casa in ogni dove.
Destata da una carezza di luce
Mi sono commossa, “ mi e’ entrata la felicita’ in un occhio” …..
mi sono connessa.
Adesso tocca a voi.
(MI sono CommoSSA pure io) Grazie Agata