non è assolutamente semplice. Di questi tempi si può annotare, più che altro. Passioni frustrate. Abbracci castrati ” come se lo avessi fatto”. Tutti in agorafobia dentro una mascherina. Incontri un’amico dopo anni e il primo impulso, quello di correre e aggrapparti come un orangutan sulla sua giugulare viene subito bloccato dall’alert …tu come sei, vaccinato? uno sguardo serio alla mascherina e alla mani. Mani che vorrebbero contattare con le spalle in un abbraccio ma…niente, con una mossa a rallentatore cascano molli accanto ai fianchi, di entrambi. Se in un contesto lavorativo, dove hai potuto scarnificare il mostro e permetterti la risata a mezza maschera, il caffè, che ti osservo da mesi e stai bene e pazienza, ce lo “spartiamo”… fuori no. Fuori vige il rigore del protocollo. La procedura. Mi è successo che a soltanto pigiare il pulsante dell’ascensore, si apre piano la porta e la signora mascherarmata fino alle ciglia mi dice no. Senza che io avessi nemmeno avuto il tempo di riflettere che… porta chiusa, nemmeno se avessi provato a forzarla. Nsiamai. Signoranò, siamo troppi. Ho capito. Non avrei insistito ma tu mi hai punita lo stesso, con la tua paura sei autorizzata a essere maleducata. Senza troppo avere obiezioni sul termine che no, significa proprio che non ti hanno insegnato che ci sono le varianti. Ed essere educati educa esattamente a rispettare l’altro anche dicendo “non si può”. Pandemizzata e vecchia. Tiè. Sembriamo tutti più vecchi perché persino la pelle è inibita a esfoliare, si tiene stretta l’epitelio come noi l’abbraccio. Giusti, paranoici, eccessivi, belligeranti, protocollisti dell’ultimo mese, esagerati. Figurarsi un baciamolemani. Previsione posticipata, pure lei, a fra dieci anni, come minimo. Ce le baceremo le mani? Che poi pure questa cosa è fraintesa. Uno bacia una mano perché è il modo più vicino a stabilire la traiettoria agli occhi, ci avete fatto caso mai? Me le han baciate, guanti e sotto amuchina, lui la mascherina e ci siamo forati gli iridi, che era il contatto più intimo a sfrontato. La plastica e l’antisettico non l’hanno evitato. Dpcm fregato. Poi ne ho baciata una io. Niente barriere. Solo che gli è sembrata idolatria. Naaaa. Non sai mai che è emozione tutta mia. Senso e percezione rubata e infrazione di protocolli. Criminale. In quel momento, prima e pure dopo. ANZI DI PIù. tRATTenere il ricordo di uno sfioramento, la perfetta esatta temperatura delle dita di un corpo che ha un cuore che batte per mantenere un’anima che non ha ricircolo e si ostina a sbattere sulle pareti che la contengono. Mia. In quel preciso istante, catturata su quella porzione di pelle e trattenuta in apnea tra le labbra. Avanti il prossimo, gli lascio il posto mio… ma la cosa più agghiacciante, più della temperatura di una chiesa bellissima ma quasi chiusa dalla paura e accennata per un funerale: l’amuchina nell’acquasantiera di marmo. Due. In tutteeddue, A DEStra e sinistra. aNCOra ho stupore non metabolizzato per la tristezza di questa immagine. Volevo dire al parroco: com’è? benedetta?