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Secondo tempo. Off.

30 agosto 2005

(La mia carne è nata dalla sua, magari un po’ della sua follia si è versata nel mio sangue e magari tra qualche anno andrò in giro con il suo stesso borsone pieno di fantasmi e spie e confidenti di questura. Non avrò ricordi di guerra ma una battaglia da combattere tutta mia.

-Giacché son secoli che mi pare di parlare con gli spiriti, amichevolmente-

La vita pura. La battaglia.)

Naso. Visto. Bocca limone, viso affettato. Di lama. Uno viene, uno va. Affetta.

Tu lo sai quanto ti ho odiato. Ma l’odio non è che una versione scura dell’amore.

Chi è questo qui che dice che quello era il suo mare? Una porta scorrevole sulla dannazione.

Coltelli e scogli.

Tanti anni fa c’eravamo noi con i nostri sogni. E tu che non volevi che avessi paura di nulla e che sei divenuto la mia più grande. Prima polpi e patelle, poi sei morto. Fine paura primo tempo.

Secondo tempo. Scorre.

Il tuo mancato compleanno 2022.

Se senti freddo immaginami su di te con il mio fiato, spero tu non senta freddo. Ma non esagerare.

Mi passo una mano sui miei difetti e sono felice se vengono anche, un poco, dai tuoi. Oggi.

Solo così ho potuto bucare i suoi. Privilegi.

Solo così indosso la parte scura dell’amore. Odiare. Capire. Più forte. Che diritti hai su quel mare?

Accendi la luce spegni la luce.

Metti la pace levi la pace.

Fine paura secondo tempo. E’ quando sai quello che devi sapere. Lo sai.

Che non c’è spiegazione, né un motivo. Non c’è disegno e se c’è, cambia. Cambiato.

Fine paura secondo tempo. Niente deve cambiare. Solo finire.

Terzo tempo. Start. Immobile. Mi raccomando.

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