29 maggio 2021
Sono abbastanza convinta che le presentazioni siano un evento stranO. uN battesimo probabilmente e, nel caso di questo libro, ci stiamo anche con i tempi visto che è stato pubblicato a dicembre 2019 e subito si è fermato il mondo. Questo libro non vuole essere nulla, è solo un obiettivo personale, un compito a casa che diventa progetto nel momento in cui piace oltre a me anche a qualcun altro.
iO AMO la nota di lettura targata 2019 che è il mio personale diploma di media massaia, la ricetta non è male, finchè si mangia va tutto bene e, come direbbe mia nonna, si non è cotta è caura. E poi questa cosa dei cani, degli ossi…insomma, mi sento a casa mia pure in questa nota. Pare una carezza. E la speranza di non aver fallito con gli indizi. Sempre e umilmente hobbista della scrittura casalinga. Io.

Generalmente mi imbarazza raccontare come è nato e cosa volevo dire. Tutto e niente. E si mette in coda ai milioni di libri scritti e pubblicati ogni giorno nel mondo. Volevo, per me e per me soltanto, sentire suonare le parole, avere un piano su come e dove sistemare eventi e numeri e coincidenze, cercare di far sentire tutti i pensieri che ci attraversano la testa appena atterrati sul gabinetto da un risveglio con la pipì quasi a filo con le mutande (succede, succede se hai esagerato con l’ultima birra o l’ultimo tè prima di dormire).
Questa precisa fase me l’hanno descritta come molto carica d’ansia. E che siamo noi? se non subito ansia e informazioni, programmi, associazioni, appuntamenti, modi di, vestiti da abbinare, ascelle da lavare ma dai che ho finito il deodorante dopo ci passo e allora mi devo segnare il rotolone e gli assorbenti ma non ho più segnato il ciclo questo mese ah e devo segnare anche la puntura di Guenda ora scrivo al veterinario a quel punto, vero, prendo la carne in macelleria per domani ma dove avevo letto quella cosa della ricetta con le polpettine che però non devo mettere le mandorle per lui, ma il pistacchio sì per lei, vero devo passare a prendere il caffè e nel frattempo il pane e vedo se mi fanno i biscotti per il compleanno, mincs, il compleanno e il pistacchio e il regalo chi lo ritira e vediamo quindi chi manca per confermare se hanno fatto il vaccino ma il vaccino chissà che le ha fatto ora vedo come sta, ma lo sai che anni fa si diceva che a un bambino con il vaccino è venuta poi la poliomielite? sì. Tu che hai preso la tachipirina?si aspetta mi ricordo una volta che l’ho data a qualcuno e che aveva pure la tosse e gli ho preso le compresse , al viale, ora il viale è chiuso, si ci stava una nonnina ma certo sarà morta chissà quando, io ci passavo giorni a giocare a scopa ma certo a scopa come al lido, il mare, quest’anno dove vai in vacanza? alle seychelles…vero le ascelle, devo segnare il deodorante…porcamiseria. Dopo tutti sti giri…mu scuddai.
Ecco. Più o meno …e nel frattempo a casa tua vivono i personaggi della storia che stai scrivendo con loro, quindi cancelli, riscrivi, gli cambi posto e pure connotati. è stato divertentissimo. E pure divertente seminare indizi di me che magari poi serviranno solo a me per capire chi fossi tra il 2017 e il 2021 e come ho fatto ad arrivare qui.
La storia nel cortile cacao è una “miricanata” come avrebbe detto mio nonno, una di quelle cose che vedevi solo in tv, gente che non muore mai indistruttibile e sconfigge tutti con un pugno, qui di pugni non ce ne stanno, c’è una storia con un narciso(?), ci sono bugie, incantesimi e una “aspirante” metafiaba a 3 quarti, che è poi l’origine, il nocciolo, la capsula della storia definitiva, che è la parte che amo di più e che di più mi ha fatto rischiare la vita perchè mentre la scrivevo la vivevo costantemente e arrivavo a stento a frenare agli stop, musica ad alto volume e pasticche consumate, un tasto rewind nel cervello per rivedere bene come cascava quell’uomo dal cielo. Che come tradurrebbe mia nonna, quello che te lo manda il fato, Dio, o quello che vuoi. Chissà chi mi ha fatto cascare certe cose dal cielo. Di certo non sapevo di scrivere una metafiaba e non avevo ben chiaro il flusso di coscienza, se ne ricorderanno comunque a Bucarest, una notte rientrando in hotel quanti “uci siciliani“con Alessia per stabilire cosa fosse e come si facesse. Metalmeccanico sono.
Chissà chi ve le manda le cose e chi ve le toglie pure, a piacimento. CHISSà. A me gli amici non me li toglie nessuno a quanto vedo e so e ringrazio, e ho dovuto per forza fare la lista delle bolognesi e delle cartocciate da portare in cambio delle presenze di sabato pomeriggio appenza zona gialla, eh.
Qui sotto con la squadra armata di carrellini alle 16:00 “p’abbissari la sala e le copie”, EDITORE e FOTOGRAFA e LA mia assistente personale che come nei film mi segue aspettando il giorno che, ricche e famose, le comprerò una macchina sportiva rosa con il brillantini.

poi giù il bellissimo Palazzo della Cultura di Catania che ci ha ospitato in occasione del Maggio dei libri.

SpArsi una madrina e una mamma “priata”, qualche amica pilastro, chi per altezza, chi per personalità e voce ruggente, chi per presenza costante. Sopra la coppia di cardellini che aspetta la mia pensione di reversibilità per una vita più serena: ovvero, lui si sposa con me ma sta con lei, alla mia morte la mia pensione va a lui e quindi a loro. I cardellini, e non desistono da questo programma eh, nemmeno quando ho svelato il piano b della pensione: la fuga in paesi caldi e sessualmente promettenti. Nulla, sn venuti pure alla presentazione, ormai siamo una famiglia.





i miei due colleghi metalmeccanici e pure molto più meglio artisti Agata Raineri e Salvo Bonsignore che mi hanno tenuto in superficie facendo ballare una presentazione tra racconti, domande, riferimenti e intenzioni. Che quasi quasi, visto come mi hanno messo a mio agio, quasi quasi ci provo con il telegiornale, tanto ho dei video eh: le attrici over 40 riescono a mimetizzare le rughe del collo, basta guardare in alto, non sorridere troppo, mantenere la postura da seduta, perchè all’impiedi e accanto a Salvo sembro decisamente il tappo del contenitore della tuppeware per la pappa dei neonati e non è edificante. nO.

non mi resta che ringraziare chi ha partecipato di presenza e online, chi ha acquistato di presenza e online, chi ci voleva essere ma “si fici u vaccinu”, chi ci voleva essere ma era “luntanu”. Chi ha acceso lucine fuori dal cortile e sparge la voce di questa metafiaba in cerchi concentrici man mano più grandi. Grazie a tutti.